mercoledì 30 marzo 2011

Minestrone Lampedusano.

Ho fatto il minestrone. Buono, con le cipolle, zucchine, bietole. E nel mentre che lo mangiavo ho acceso la tv, quarto canale, RaiNews. E toh, una diretta! Becco quella zucchina di Berlusconi, che sembra tornato alle origini: un vero piazzista, un mezzo giullare che imita il capo del governo. Mastrota ha ancora mooolto da imparare. In confronto, Cetto La Qualunque è un politico onesto e sincero, coerente e concreto. Oggi, come vent'anni fa, Berlusconi vende sogni. Va in tv e promette illusioni dalla prima all' ultima parola:
"Dopo aver parlato con le nuove autorità della Tunisia..." (sai com'è non han nulla da fare, sono poco impegnati nella loro politica interna) "...ho la soluzione del problema! Vengo a garantirvi, punto primo: Sgombero e liberazione degli immigrati...." (e qui uno spontaneo scrosciare di mani e di dita per la notizia) "...saranno disponibili sei navi o forse sette con capienza di 10000 posti..." (tutte queste storie prima no?? era per farti pubblicità? NO!MACCHE'! Che devi trasportare con 70mila posti poi?) "...in 2 giorni e mezzo Lampedusa sarà abitata solo da lampedusani!" (aaah si!!! Farà come l'immondezza sgomberata da Napoli in 7 giorni?) "...inoltre stiamo comperando i loro pescherecci in modo che non vengano usati...così quando mi ritirerò dalla politica magari tirerò su un impresa per il pesce fresco!" (oggi le spari proprio grosse!!! Non ti spetterà la settimana ogni giorno in tribunale? e magari anche un po' di galera prima di sognare una cosa del genere no?) ..."abbiamo poi chiesto a Rai e Mediaset di preparare dei video che illustrino le bellezze dell'isola, anche se a mio parere bisognerebbe dotarla di un po' di colore" - e qui a mio parere è puro jazz, improvvisazione all'inverosimile - " come ho sistemato io in Lombardia, e vorrei proporlo pure qui." E di nuovo applausi. Per ogni 'penso e dico' uno scroscio di applausi. Ma....il meglio deve ancora venire cari signooori!!! ".....il governo candiderà Lampedusa al....Nobel per la pace!!!!!!!!" A Berlusconi piace strafare si sa! tant'è che "ho comprato una casa qui a Lampedusa!!", "costruiremo un golf", "una scuola", "un casinò".
Gioite lampedusani, vivete di sogni, e a lui fate tanta pubblicità. Quello che resta da dire che il piazzista ormai non sa più che dire, ma continua a vendere illusioni come vent'anni fa. e allora ci si chiede: ma non è che sono gli acquirenti troppo ingenui che ricadono negli stessi errori, piuttosto che esser il venditore bravo a farsi comprare l'aria fritta?
P.S.: il minestrone alla fine l'ho mangiato freddo.

Un anno di stop?

Un anno si stop, forse un po' di più? Non importa. A parte 6 mesi di blog "ResistenzaGiornalistica" e di quello cartaceo "PecoraNera" nient'altro. Ebbene, (anche se Andrea Scanzi non approva il termine:"'Ebbene' è il classico vocabolo buttato là negli articoli quando manca un attacco e ti accontenti di sembrare intelligente") ebbene si! Sono tornato! Potrebbe essere per molto, potrebbe essere soltanto per questo articolo. Conoscendomi, sono un tipo che si entusiasma per "la prima volta" e poi non dimostra la costanza che si era ripromesso tempo prima. Quest'anno è stato un minestrone insipido di università, libri e studio. Credo di aver fatto poco, eppur son stanco! Tenterò di tornare nella giusta via. Mi imbottirò di cultura. Di cucchiai di olio di ricino al sapore di "vogliadistudiare". Lo spero. A presto!

lunedì 22 febbraio 2010

SanRemo Tribuna elettorale?

Il Festival della Canzone Italiana è diventato, nell'ultima serata, un salotto politico. Per carità, buona idea dar voce agli operai di Termini Imerese, ottima. E' stato giusto farlo su quel palco con cotanto seguito, giusto dare a Sanremo con i suoi lustrini, un tocco di "dura quotidianità ". Erano in tre, presentati da Maurizio Costanzo,  tre animali legati alla debole corda della cassa integrazione ed esposti a 11 milioni di spettatori.  Hanno parlato della loro realtà, in modo pacato ed esaustivo, sottolineando le difficoltà di una nuova prospettiva lavorativa in Italia, soprattutto al sud. E fin qui niente male, a parte le domande futili del Costanzo, per esempio "come vede il presente?", "come vede il futuro?". E come può vederlo un operaio in cassa integrazione? nero come la pece, la risposta è più che ovvia.
Il teatrino SanRemo lascia spazio ai burattini di turno Bersani e Scajola, e da festival si trasforma in qualcosa somigliante alla trasmissione Rai "Tg Parlamento". I discorsi di entrambi sono identici con i soliti futili argomenti: "Termini Imerese non deve chiudere, siamo vicini ai lavoratori, ci impegneremo a fondo per risolvere tutto" eccetera eccetera. Una differenza sostanziale c'è: Bersani riesce a fare soltanto metà monologo perchè la gente non glielo permette. Il pubblico rumoreggia, Costanzo prova a far star zitti, ma niente. Quando invece Scajola prende parola scoppiano gli applausi. Pierluigi è caduto nella trappola. Ovviamente con un pubblico che ha pagato 600 euro per stare lì cosa si aspettava??
Il punto è che mai si era vista una situazione così. La politica si insinua in ognidove, non lascia spazio al racconto dei soli fatti di realtà -come quella di Termini- ma giudica, impone un'opinione con l'obbiettivo demagogo di aumentare i voti del rispettivo partito

domenica 17 gennaio 2010

Nuove mode: La Kefiah

La moda ha perfino il potere di sconsacrare un indumento come la Kefiah.
In ogni mercatino se ne vedono, con colori sgargianti, accanto alle comuni sciarpe. Eppure la Kefiah è IL simbolo della solidarietà con il popolo palestinese. Chi la indossa (anche se magari non lo sa) esprime il proprio antisemitismo, la propria condanna ad ogni discriminazione; essa è l'emblema della lotta per la liberazione e l'indipendenza nazionale del popolo arabo. Le tendenze e i gusti hanno fatto si che nell'occidente si commercializzasse una Kefiah che si discosta dalla sua ideologia originale. nei mercati si vendono sciarpe somiglianti al famoso capo arabo, ma con colori assolutamente diversi da quelli del mondo islamico (addirittura viola, gialle, celesti). Ricordiamo che esistono 3 tipi di Kefieh, legati a simpatie e schieramenti politici:
  • Bianca-Nera: accettata comunemente come simbolo palestinese, è associata all'OLP e ad al-Fatḥ, movimenti socialisti. Era solito metterla sulla testa Yaser ʿArafāt, premio nobel per la pace.
  • Bianca-Rossa: è stata adottata da movimenti marxisti Palestinesi, come il FPLP.
  • Bianca-Verde: da associare alla parte più ecologista del movimento. Quest'ultima potrebbe essere usata dai seguaci di Hamas (anche se Wikipedia mi contradice).
Quello che è importante in fondo non sono i colori, perchè il significato intrinseco è quello che la Kefiah rappresenta genericamente un simbolo universale palestinese.
Un altra cosa da sottolineare sono questi "pseudofascistelli" che sono arrivati a pensare che la Kefiah sia un simbolo a sfondo comunista. Non lo è nel modo più assoluto. E' anche risaputo che questi "personaggi", lontani da aver un cervello che li sproni a cercare il vero significato, genericamente siano rinomati per non capire.....nulla.

P.S.: Ho comprato una Kefiah; bianca e nera.



una Kefiah non originale.


lunedì 11 gennaio 2010

Un grande uomo: Fabrizio De Andrè

Premessa di un post che uscirà sull'altro Blog http://www.ilparaorecchie.blogspot.com/

Un Blasfemo

Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,

più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,

mi cercarono l'anima a forza di botte.

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.

Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.
... mi cercarono l'anima a forza di botte...

E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato
ci costringe a sognare in un giardino incantato.

domenica 13 dicembre 2009

Giorgio Gaber



Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,
sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,
incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.

Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza.
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

lunedì 7 dicembre 2009

Curiosando su YouTube

Chi è Silvio Berlusconi?


Citizen Berlusconi è anche il titolo con cui è noto in Italia un libro-inchiesta del giornalista Alexander Stille. Si tratta di inchiesta giornalistica prodotta dalla televisione pubblica norvegese, programmato da diverse emittenti americane ed europee; finora non è ancora andato in onda su un emittente televisiva italiana. Diviso in 6 ritagli da 9 minuti, si può dire che pochi in rete l'hanno visto. Ne danno prova centoquarantamila visualizzazioni della prima parte, un numero considerevole certo, ma che scema via via che si passa a un nuovo frammento di trasmissione.
E' un video che colpisce per la schiettezza con la quale la stampa estera descrive la situazione particolare del nostro Premier.
"Lui ha capito che se una cosa non appare in TV non esiste; è un politico sicuro di se, capace di trasformare le critiche in battute per i suoi devoti sostenitori. Possiede banche, case editrici, agenzie publicitarie, 3 canali tv (e ora influisce anche sulla RAI quindi 6), compagnie assicurative, e gran parte della stampa". Il 90% della Tv è nelle sue mani. "E che succede alla democrazia? La distrugge nella sua sostanza. La libertà di stampa italiana è in serio pericolo perchè il suo obbiettivo è far tacere ogni voce fuori dal coro".
Particolare è il racconto di come Berlusconi infranse il monopolio della RAI stipando e ammucchiando un'infinita sfilza di ballerine nei suoi programmi. Tutto ad un tratto in TV vengono trasmessi programmi con vallette e veline a seno scoperto, film erotici e giochi strani. Genieale e quanto mai furba -questo glielo dobbiamo- l'idea di Berlusconi distoglie gli italiani dalla politica, li invita a non pensarci, spingendoli ad una nuova vita piena di tette e cosce. Enrico Mentana spiega poi come fu ingaggiato per riformare lo steriotipo di telegiornale, che diventò "molto moderno, cercando di raccogliere il consenso di tutti i telespettatori, soprattutto di quelli che non guardavano i notiziari." Avete azzeccato se per moderno immaginate un tg con calendari, culi e seni in bella vista, a mò di Studio Aperto.
Intervengono vari giornalisti tra cui Giovanni Sartori, Marco Travaglio. E' un attacco mirato all'informazione italiana, ferita sul vivo dal filmato TV. Lo dimostra la mancata messa in onda da parte di tutti i canali televisivi italiani. Eppure a mio parere è un documento che apre gli occhi. Anche Travaglio, un esperto sulla situazione giudiziaria del Premier, si mette di impegno per darci una visione a tutto tondo della strumentalizzazione della stampa da parte di Berlusconi. Se la giustizia è uguale per tutti, il Presidente del Consiglio ha l'attenuante di essere "un cittadino forse un po' più uguale degli altri". Insomma detto in parole povere il nostro Premier è al di sopra della legge. Come? Leggi ad personam.
Qui ci ricongiungiamo all'imminente attualità: Lodo Schifani, Lodo Alfano, legge sui processi brevi.
Povera Italietta.

Ecco il primo video di "Chi è Silvio Berlusconi?"
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